Martin si è fatto sbloccare l’IPhone dal team del labs.fon.com.
Ora , grazie al lavoro degli hackers , può sfruttare appieno le potenzialità del telefono di Apple , usandolo anche con sim diverse , installando applicazioni di terze parti e molto altro.
Qui trovate il link al video girato da Varsavsky sul suo nuovo IPhone .
La fonera è proprio come l’IPhone , non si può modificare , non è possibile inserire script di terze parti per aumentarne l’usabilità , non si può decidere di riflasharla con un nuovo firmaware ed usarla come un router normale.
Abbiamo discusso più volte , Stefano ed io sul motivo di questa politica da parte di Fon , e mi ha sempre detto che la blindatura della fonera è attuata allo scopo di mantenere il network il più omogeneo possibile. Questo mi sta bene , ma impedire a chi ne sa di apportare modifiche mi sembra una cosa insensata.
Lasciando aperta la porta ssh o permettere il flashaggio via tfttp , metterebbe al sicuro il network da tentativi maldestri di foneros inesperti , che vista la complessità delle procedure non si cimenterebbero in modifiche , e al tempo stesso permetterebbero agli utenti più smaliziati di mettere le mani sul firmware per migliorare le performance degli apparecchi.
Ora che Martin si è reso conto che dopo la cura hacker , il suo IPhone è rinato , speriamo che volga lo sguardo in casa propria e faccia cessare questa politica di chiusura dei dispositivi.
Da notare la seguente affermazione:
I can finally turn the iPhone into a product of my choice.
Ora, una delle affermazioni più ricorrenti di Apple e Fon è che la blindatura è necessaria per rendere gli apparecchi a prova di idiota, ovvero impedire che qualcuno, volontariamente o accidentalmente, possa comprometterne del tutto o in parte le funzionalità.
In un certo senso, ciò è vero: più è chiuso un ambiente e sotto controllo, meno applicazioni di terze parti o interventi mal pensati potranno renderlo instabile o inutilizzabile.
In un certo senso. Io preferisco la libertà di vedere cosa c’è dentro, modificarlo a mio piacimento e assumere la responsabilità di ciò che faccio.
Rompo il giocattolo? Me lo ricompero. Non lo rompo? Inzio a guardarci dentro e a rendere la tecnologia quello che io voglio che sia: utile al di là di ciò che qualcun altro ha pensato per me. Utile per ciò che io penso debba essere per me e per qualcun altro.
bel post 😉
D’accordissimo con Giorgio. I giocattoli sono fatti per essere smontati, esplorati e talvolta rotti. Il ragionamento del blocco / scatola chiusa applicato ad hardware e software fa abbastanza imbestialire.
Certo la prima battaglia partirebbe dal sistema operativo ma non entriamo in discorsi che potrebbero non avere mai una fine. Sono comunque convinto che se alcune scelte aziendali potrebbero evolversi in meglio per la felicità dell’utilizzatore finale.
Applicare blocchi come Fon/Apple sui propri materiali è stupido. Io per l’iPod non uso iTunes e sono felice. Su Mac non uso iLife (almeno non troppo) o software di casa Apple in generale. La Fonera che ho (primo modello) è stata (senza peli sulla lingua) aperta a metà per permettermi l’accesso SSH e fare il “cavolo che mi pare”, è comodissimo!
Bel post Dema, con la speranza che qualcosa cambi in futuro 🙂
Quoto in pieno, complimenti per l’ottimo post 🙂
Ciao, Paolo.
Il 2 ottobre verrà lanciata in Francia ufficialmente la partnership con Neuf Cegatel , il secondo provider broadband transalpino.
Tutti gli abbonati a Neuf , potranno trasformare il router in un hotspot FON , semplicemente scaricando ed installando una patch.
Il router in questione , la neufbox4 è ovviamente pienamente modificabile con firmware di terze parti , derivate dal rilascio dei sorgenti del firmware originale.
Ecco dove sta la differenza.
per approfonfire
mi vengono in mente diversi episodi in cui si confronta il free software con il software proprietario… che schifo 🙁
Ottimo post, come non condividere le tue perplessità circa la “blindatura” de La Fonera?