Sono sempre stato dell’opinione che il progetto Fon liberator potrebbe avere un impatto positivissimo , anche nell’ottica della sterzata verso il mercato retail di FON .
Ecco la trascrizione di una conversazione origliata stamane al bar del paese mentre facevo colazione.
mamma1: Ma non ci capisco un tubo io
mamma2: nemmeno io , ma è semplice , metti tutti i file in una cartella condivisa , e poi più siamo meglio è .
mamma1: ah
mamma2: Sì , a volte tiri giu della roba non proprio bella , sai , magari mettono un titolo e non è quello , e con i bambini ….
mamma1: come ?
mamma2: Sì sembra che sia una cosa , ma poi non lo è , ma mi è capitato solo una volta . Poi alle volte il media player non apre , forse perchè il file si è rovinato durante il trasporto.
mamma1:Va bene e allora cosa devo fare ?
mamma2:Non ti preoccupare , sabato vengo a casa tua e ti installo Emule …
Due mamme con i figlioletti al bar , non due mamme geek , ma persone normali parlavano di peer2peer come niente fosse.
E allora i tempi sono maturi , la chiave di uso della banda larga per tutti , comincia a farsi chiara anche per le persone comuni , pratiche come il voip , il p2p , la chat , l’editoria on line , i blog sono più vicini di quanto pensiamo.
Quindi idealmente , se fosse stato già disponibile il FON Liberator , stamattina , invece di origliare , mi sarei messo in mezzo alla conversazione ed avrei detto alle due mamme che esiste un prodotto per scaricare i contenuti da internet senza nemmeno accendere il computer , che lo stesso prodotto ti permette di navigare senza fili in tutta la casa , e in tutto il mondo.
Ma ho dovuto sogghignarmela e venire al lavoro.
FON hurry up !