Wavecamp pagelline

E’ finita la maratona Wavecamp , la tre giorni inserita nel contesto dell’ Italiawave love festival. Del caldo insopportabile hanno parlato tutti , della location isolata e drammaticamente assolata pure. In queste righe , mi piace fare un resoconto schematico con una simpatica pagella stile gazzetta del lunedì

l’organizzazione:

Era festival nazionale e nonostante l’enorme energia profusa dagli organizzatori a cui va un grande riconoscimento , si è denotata anche agli occhi dei profani una drammatica carenza di fondi . Indicazioni stradali confuse , parcheggi inadeguati , servizio di navette inesistente , taxi che si rifiutavano di arrivare. voto 4

la musica (ascoltata solo sabato) :

Ho ascoltato il sound check di Capossela , che non definirei come uno tra i miei artisti preferiti , lo ska dei Figli di Madre Ignota che mi hanno divertito , Roy Young che con la sua fusione di reggae soul e soprattutto il tributo a James Brown mi è proprio piaciuto , i Leningrad … mah il punk non è il mio forte , Dema’s got soul , so ! voto 6+

Il Wavecamp:

La location del mediacenter era un forno a microonde , la temperatura si attestava intorno ai 43 gradi. Nonostante ciò gli interventi sono stati di qualità ed interessantissimi. Sempre nell’ottica della chart , ecco la mia personalissima classifica sulla qualità degli interventi seguiti :

1) Claudio Cicali e la presentazione del suo pack per la realizzazione di un servizio youtubelike con strumenti unicamente open-source. Grande nella semplicità dell’esposizione di argomenti decisamente ostici.

2)Urbino wireless , il laboratorio dell’università Carlo Bo di Urbino che ha già attivato la copertura wireless dell’ateneo e zone limitrofe ed ha in progetto di estendersi a macchia d’olio un po ovunque. Interessante soprattutto per il progetto di collaborazione con Fon , che possiede la rete di hotspot più estesa al mondo , cheche se ne dica .

3)Stefano Quintarelli nonostante fosse in grave difficoltà per via del caldo , ha tracciato un’analisi del futuro delle telecomunicazioni. La rete fissa secondo Quintarelli vedrà crollare la sua redditività entro pochi anni , per la perdita della voce , che verrà o veicolata solamente tramite rete mobile , o comparata esattamente ai dati grazie alla tecnologia VOIP. L’unica soluzione sarà one network , una rete d’accesso unica e neutrale , sostenuta da tutti coloro che vi accedono e visto che ci siamo questa NGN dovrà portare la fibra in casa. O si fa così , o si perde definitivamente il treno per il prossimo futuro.

4) MAN at work i ragazzi di montebelluna , Matteo Brunati , Manuel `EndelWar` Dalla Lana e Ivan Dalla Zuanna con la loro hyperlan su bande radioamatoriali costruita con modesti mezzi ma con ottimi risultati.

5)Siae by Manlio Manlia mi aspettavo più cattiveria da parte dei campers mi sono piaciute le domande-risposte lampo di Robin Good.

Luca Mascaro l’ho perso per improvviso calo di energie , rimedierò con la registrazione di robingood tv.

Connettività :

Ballerina , troppi hotspot accesi , non settati correttamente su frequenze diverse , gateway che saltavano , fonere che andavano in shock termico . Meno male che un linksys fornito dai MAN at work ha garantito una minima stabilità. Voto 5/6

I barcampers :

Distrutti dal caldo , spaesati da una location inconsueta , ma sempre incredibilmente propositivi e disposti al confronto. Fra gli altri ho avuto modo di chiacchierare con Elena e il suo socio , Gioxx , Pseudotecnico , il filosofo Antonio , Roberto Chibbaro , i tre moschettieri di montebelluna , i genovesi capitanati da Kurai , Elena ed il piccolo Aliaksei , Sid e Bayle , Tommaso Sorchiotti , Claudio Cicali , i top blogger Vitta , Luca Mascaro , il prof. Sofi , Re Conti , Jacona e tutti quelli che inevitabilmente mi sono dimenticato. voto 10

Considerazioni finali.

Abbiamo appreso che il barcamp non è un evento inclusivo. Non siamo riusciti a coinvolgere , anche perchè non c’erano , persone al di fuori del mondo blogger. La maratona blogger non ha funzionato , concentrandosi unicamente nel giorno di sabato. Il barcamp ha bisogno di locali tranquilli che favoriscano la discussione , possibilmente salette raccolte . A tal proposito , mi permetto di dire che il miglior camp a cui finora ho partecipato è stato il Citizencamp a Casalecchio di Reno.

Prossimamente.

Per quanto mi riguarda farò di tutto per andare al Romagnacamp e mi auguro che il Twittercamp a settembre al Lido durante la mostra del cinema di Venezia possa decollare , anche solo perchè i miei abitano a 200 metri dal palazzo del cinema 😛

link a tutte le foto su flickr.

E le mie su flickr (quelle di pseudo sono meglio , e ci credo con quel cannone !! )
Leonardo Chiariglione e Stefano Vitta
All'interno del microwave camp
in attesa dell'intervento di Manlio Manlia (siae)
Manlio Manlia , Robin , Nicola Mattina e Alberto Brogi
Figli di Madre Ignota
miss MicrowaveCamp
Wavecamp
wavecamp
wavecamp
wavecamp

5 thoughts on “Wavecamp pagelline

  1. […] dei radioamatori e Web2.0 e Semantic Web ( qualcosa mi verra’ in mente,no? ) [ essere messi 4 nella classifica stilata da Dema e’ stimolante, in effetti […]

  2. […] e se ve lo siete perso lo trovate sul suo sito in differita) ha avuto un discreto successo, per Dema siamo da quarto posto e anche Antonio Sofi è rimasto piacevolmente sorpreso da come con poco (un barattolo di pelati, un […]

  3. Claudio Cicali

    Ehi, troppo buono! Grazie 🙂 E condivido pienamente le tue conclusioni…

  4. […] (x2), 4everyoung, dema, tempodaperdere, just a little bit of chaos, albey’s blog, blublog (x2), catepol2.0 (x2), […]

  5. La cosa che mi ha abbattuto più di tutte è stato vedere come le istituzioni e i servizi non abbiano reagito come concordato all’evento festival.

    Intendo per esempio l’ATAF creatrice di navette fantasma dopo mesi di incontri e riunioni, parlo dei tassisti che son scomparsi di botto, parlo della polizia municipale che mi chiama al cell alle 23 per chiedermi due modifiche al sito ma nel mentre non mette cartelli per strada come concordato.

    Spero siano stati problemi da primo anno perché alla fine ne va solo del nome del festival.

    In questo inserisco anche le ditte che hanno appaltato il ristoro. Mezzo litro d’acqua a un euro emmezzo resenta il penale; o spendi o muori.

    Aggiungiamo a tutto la simpatica questura che ci ha dato, dopo mesi dall’avvio delle pratiche, l’ok a internet pubblico solamente venerdì a 10 minuti dalla chiusura degli uffici… giusto in tempo per scappare in centro e trovarli chiusi fino a lunedì.

    Beh dai magari di ste cose ne parlo da me e non ti appesto i commenti 🙂

    buon finesettimana

    Pelo