Credo di aver sempre avuto la passione della scoperta, del sapere e, soprattutto, la necessità di trovare un lavoro che cambiasse scenario in maniera rapida e costante. Credo che nessun settore come l’IT possa offrire queste possibilità, fermo restando il fatto che di puro IT si fa una fatica bestia a vivere.

Uno dice: Per forza, con la crisi tutti stanno tagliando il tagliabile e anche gli investimenti in IT si sono ridotti.
Vero, ma solo in parte. Se prendiamo in esame le esigenze dei privati, infatti, vediamo che per una sorta di perverso meccanismo autolesionista, c’è sempre più una corsa all’ultima novità in fatto di tablet, smartphone e laptop (meno). I meccanismi di edonismo status simbolico innescati negli anni 80 hanno dimostrato di possedere una carica inesauribile.

Ma una persona come me non ci mangia con il consumismo dei privati. Io campo se ci sono aziende che credono nell’infrastruttura informatica ed investono nell’IT, sicuri che una migliore organizzazione funga da volano per la propria attività. Quindi, architetture moderne, sicure, con rapidissimi tempi di recupero in caso di guasti e bassissimo rischio di perdita dei dati, vera risorsa strategica dell’azienda di oggi.

Ecco, per riassumere, io sto facendo tutto questo perché mi piace provare sul campo nuovi modi di mettere al servizio delle persone un IT moderno, affidabile e sicuro.
Se poi ci si campa a malapena, pazienza.

Ad ogni successo, il karma accresciuto mi appaga in una maniera che neanche io so come [semi-cit.]